Ogni giorno ci troviamo ad affrontare problemi quotidiani più o meno gravi, a volte insormontabili con i nostri figli, che mettono a dura prova la nostra pazienza e il nostro auto – controllo.
Avere un figlio, si sa è una gioia infinita, un figlio ti cambia la vita in meglio, ma spesso ci troviamo dinanzi a scelte difficili, che possono rivelarsi delle vere e proprie armi a doppio taglio.
I nostri genitori ci hanno educato con molta severità e tanto rigore: erano anni diversi, c’era ancora la censura su tanti argomenti, non si poteva parlare di niente a tavola tranne che di scuola o della lezione di pianoforte; guai a dire una parolaccia o a prendere brutti voti a scuola: sarebbe stata una vera tragedia! E così, noi, crescendo, ci siamo ripromessi di non essere mai e poi mai come i nostri genitori; ci siamo detti che in futuro avremmo ascoltato i nostri figli, ci saremmo sforzati di capirli ma senza giudicarli.
Ora ci ritroviamo con figli adolescenti, che hanno 13 anni o giù di lì, sono in piena tempesta ormonale, in testa mille sogni, poca voglia di studiare, sempre con il telefonino in mano, si fanno foto, selfie, in chiesa non se ne parla proprio…insomma non è che abbiamo sbagliato qualcosa? Oppure è il mondo ad essere talmente cambiato che non ce ne siamo accorti?
Non è semplice rispondere a queste domande perché in parte sono vere, in parte no. Il mondo si è evoluto, forse troppo in fretta, tutto ha preso una piega diversa, più difficile, a tratti pericolosa da gestire; un genitore non ha altra scelta se non quella di aprirsi ai propri figli, ascoltandoli, interrogandoli se necessario, senza però scandalizzarsi. Un genitore deve diventare confidente, amico, fratello senza mai perdere la sua autorità di “genitore”: per niente facile, direte, ma nulla è impossibile se si vuole veramente. Si sa, i figli “So piezze ‘e core” come dicono a Napoli, e per loro si fa qualunque sacrificio!
